La Binetti ha ragione: perché parlare sempre della cintura di BabyBirth ?

| Il parto in Italia, Il parto: natura e sicurezza

La Binetti ha ragione

La Binetti ha ragione

Perché oltretutto parlarne a caso ? senza sapere, senza leggere, sparando sentenze tipo :

per legge tutte le donne la devono utilizzare

Falsissimo! nel ddl non è scritto così! si utilizza solo in casi selezionati. Quali? andatelo a leggere Proposta di Legge: Norme per l’incremento del livello di sicurezza del parto naturale naturale

La donna non si può muovere.

Altrettanto falso! la donna può assumere qualsiasi posizione, a suo piacimento, o su consiglio del personale sanitario.

 la cintura fa la Kristeller

 è falso! In realtà EVITA la Kristeller [IJGO], accompagnando le contrazioni uterine e cercando di stimolarle naturalmente proprio come il principio del “massaggio cardiaco”, come primo intervento.

i casi sono pochi, la rivista non è accreditata: lo scrivono anche Serena Donati e Vittorio Basevi 

Vi invito a Leggere i commenti del Prof. Erich Cosmi e del Prof. Massimo Montisci a queste ed altre  inopportune e avventate dichiarazioni di Serena Donati e di Vittorio Basevi,  Prof. Cosmi risposta alle critiche  , Prof. Montisci Risposta alle critiche

Il lavoro scientifico che tratta la cintura ergonomica IJGO riporta i dati REALI della sperimentazione clinica, tanto che è stato pubblicato su una prestigiosa rivista Internazionale, l’International Journal of Gynecology and Obstetrics , organo ufficiale di FIGO (International Federation of Gynecology and Obstetrics ) a cui fanno capo tutte le più importanti società scientifiche internazionali del settore. Nella ricerca scientifica che ha preceduto la sperimentazione clinica, è stato fondamentale capire come supportare le contrazioni uterine in travaglio,quando è necessario : se la donna è stanca ed affaticata sia psicologicamente che fisicamente, in caso di eccessiva durata del periodo dilatante ed espulsivo, senza l’utilizzo di farmaci, con l’obiettivo di facilitare la fase espulsiva evitando i fattori di rischio dovuti a un’eccessiva durata del travaglio nella fase dilatante o espulsiva.

L’ostetricia da decenni non accresce i propri standard qualitativi e di sicurezza ( gli ultimi studi sulle contrazioni uterine sono quelli di Caldeiro Barcia degli anni ’50, che hanno portato al concetto di Unità Montevideo ed alla cardio-tocografia ).

Nessuno impedisce alla donna di rinunciare alla propria autodeterminazione: partorire come e dove preferisce.

Nel volere mantenere una condizione di NON controllo dei fattori di rischio in sala parto e in parallelo disegnare ideologicamente il parto come una fiaba di Andersen, vi è una strisciante ignoranza perpetrata come una forma di crudeltà sociale, ancor di più quando le opportune riflessioni non solo non vengono fatte, ma si boicotta palesemente chi le ha fatte solo per mantenere ed espandere i propri interessi economici grazie al mantenimento di un drammatico status quo nel SSN.

UN PO’ DI STORIA…

E’ una storia che nasce molto lontano …

E’ la storia dei consultori, (legge istitutiva dei Consultori Familiari : n. 405/75) che comprende anche l’istituzione delle “case da parto”, coi relativi cospicui finanziamenti.

E poi la storia continua : nel 1995 furono stanziati centinaia di miliardi di lire per i consultori (ddl n°409 Convertito in legge nel 1995) DDL consultori Dini-Guzzanti art.3 p 8-9

Ma oggi i consultori sono “poco frequentati” , nonostante i progetti per la riqualificazione delle loro attività ed i soldi (inutilmente ) stanziati. In Toscana le donne che scelgono di essere seguite nei consultori sono solo il 15,4% (Il Quaderno del percorso materno-infantile – Mes – Management Sanità, Edizioni Polistampa , settembre 2014, pag 14); altri dati, come sempre discordanti, della regione Toscana, ( fonte ARS Toscana – Nascere in Toscana, Ottobre 2015), ci dicono che è il 27,8% ad usufruire dei servizi consultoriali.

Già nel 1990, i consultori crescono in parallelo all’ideologia del Parto Dolce che venne già particolarmente criticata da Carlo Casini (Risposta scritta ad interrogazioni X legislatura Carlo Casini), il quale chiedeva spiegazioni al Senato: “se corrisponde al vero che tra i nati dell’Ospedale di Zevio (VR), (centro promotore del parto dolce), vi sarebbe un numero significativo di bambini handicappati per sofferenze da parto”. Gli fu risposto di no sulla base solo di uno studio osservazionale non ancora terminato all’epoca della interrogazione, a nome dell’ epidemiologo/ginecologo  dr. Vittorio Basevi che era un promotore del parto dolce in quello stesso ospedale,ma nel 1994, proprio lo stesso  dr. Vittorio Basevi fu condannato a 8 mesi di reclusione con la condizionale ed al risarcimento del danno (interrogazione a risposta scritta Tiziana Valpiana-Rifondazione Comunista-Progressisti Interrogazione a risposta scritta Valpiana Tiziana Camera dei deputati) per aver provocato il decesso di una neonata durante il parto.

Secondo tali teorie il parto a casa è la somma umanizzazione! ne sanno qualcosa tutte le associazioni che alimentano un vasto business di corsi, libri, gadget… e che quindi lo difendono sempre e ad oltranza attraverso una sorta di monopolio informativo sui social network, adducendo che è più sicuro di quello in ospedale (http://verenaschmid.eu/457/il-re-e-nudo-il-falso-mito-della-sicurezza-dellospedale-per-il-parto-normale).

ASSOCIAZIONI A FAVORE DEL PARTO NATURALE FATTO A CASA  

Associazioni e cooperative eco-naturali apparentemente senza scopo di lucro di liberi professionisti, spesso pseudo formatori in cerca di clienti  , che vendono servizi ed oggetti più disparati : da una infinita varietà di pratiche olistiche, ai pannolini riciclati, ai corsi di tutti tipi e per tutti i gusti, libri, sempre attente a mostrare una rigorosa ostilità verso la tecnologia e il modello biomedico, idolatrando il modello eco sociale di salute, ed l’empowerment della donna. Lo scopo di ciò è veicolare più donne possibili a partorire a casa (con quali costi ?) convincendole che questo è il loro diritto alla autodeterminazione; Associazioni sempre pronte da una parte a demonizzare la medicalizzazione in sala parto, dall’altra ad impedire che il SSN si qualifichi e si rinnovi. 

Tali associazioni sono cresciute esponenzialmente man mano che la medicina difensiva cresceva  nelle sale parto proprio a causa dell’inefficienza delle politiche sanitarie che non stimolavano la ricerca scientifica di nuovi modelli clinici organizzativi per la prevenzione della morbilità materno/feto/neonatale. Pertanto tali associazioni, come diffondono nei social network le croniche carenze del SSN, temono che prima o poi esso si possa svegliare dal letargo e potenziare. 

Oltretutto chiunque osi portare analisi costruttive e soluzioni in materia di rischi viene inondato da uno tsunami di ingiurie e diffamazioni di stampo ideologico,

Sindacato forte quello del parto a domicilio! ma quanto è il costo di un parto a casa? la Regione Lazio rimborsa 800 euro; le donne riferiscono che il prezzo che pagano all’ostetrica è 2-3.000 euro.

In Toscana i parti si possono fare negli agriturismi, come scritto nel sito di Antonella Marchi (http://www.nascitadolce.it/parto_in_agriturismo.html), presidente AIO (Associazione Italiana di Ostetricia). E’ necessario precisare che la stessa FNCO (Federazione Nazionale Collegi Ostetriche) non ha alcun dato di parto domiciliare e/o in casa maternità. Chi fa questi parti e dove, non ci è dato sapere.

Come ho già scritto vi sono molti gruppi totalmente ostili alla tecnologia (http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__la-macchina-del-parto.php), e tale filosofia è ripresa ovunque, ma poi tutti tacciono sul diritto della donna a non subire violenze in sala parto, come quando  si esercitano sul corpo della donna, senza alcun consenso informato, violente spinte, incitandola  e dicendole “spinga, spinga”. E poi spesso, colpevolizzandola e dicendo che non sa spingere. Tale manovra non viene quasi mai scritta in cartella clinica e nel CeDAP; quindi i dati epidemiologici e statistici sono falsi non solo sulla manovra di Kristeller ma anche sulle cause di tutti gli eventi avversi e le complicanze materne,  fetali e neonatali.ad essa correlabili 

In sintesi, come sopra scritto, il personale sanitario ostetrico non può avere una approfondita conoscenza delle contrazioni uterine e dei meccanismi ad esse legati, in quanto l’Università e la ricerca scientifica sono indietro di decenni . Inoltre è necessario tenere in considerazione che negli ultimi anni si è svolto un cambiamento biologico determinante in quanto oramai le donne partoriscono in età più avanzata con possibile conseguente variazione della capacità contrattile uterina, e quindi ancor più bisognose di supporto ed aiuto nella fase espulsiva.

E’  inappropriato costruire slogan pubblicitari che muovono ideologie mascherate da falsi diritti. A tali ideologie non corrisponde alta formazione, evoluzione delle linee guida, ricerca scientifica ed innovazione. A proposito di Linee Guida,  SIEOG (Società Italiana di Ecografia Ostetrica e Ginecologica) ha inserito l’ecografia intrapartum, in casi selezionati, nelle linee guida del novembre 2015 Linee Guida SIEOG 2015 – estratto ecografia in sala parto: proprio come nelle istruzioni di BabyBirth  PRECEDENTI a tali Linee Guida.

Perché andare contro questo dispositivo medico? A chi giova? Forse si pensa che una accertata consapevolezza dei rischi del parto naturale abbia come conseguenza stringenti normative sul parto a casa e/o nelle case maternità? a proposito quante sono le case maternità in Italia? con quali esiti si partorisce? M. Guana e A. Cinotti  non seppero rispondere a questa domanda nella audizione in Commissione Nascere Sicuri Legislatura 16ª – 12ª Commissione permanente – p.6

Che dire di Michele Grandolfo  ?

Come mai ha sempre ideologizzato il parto a casa, senza mai considerare i suoi doveri etico – istituzionali di sorvegliante epidemiologico dei dati del parto? Grandolfo parla di un cambiamento epistemologico: “dal modello biomedico al modello sociale di salute, dal paternalismo direttivo al modello della partecipazione e dell’empowerment“.

Fa il filosofo o l’epidemiologo ?

NON solo così si può e si deve intendere la gravidanza ed il parto. E’ evidente la sua posizione ideologica da sempre sostenuta tanto che Michele Grandolfo, anche se successivamente al suo pensionamento (come direttore del reparto Salute della Donna e dell’Età evolutiva, Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (Cnesps- Istituto Superiore di Sanità ) è nella segreteria scientifica del video “sex like birth” (https://www.youtube.com/watch?v=ECCVPE1iyUk&oref=https%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3DECCVPE1iyUk&has_verified=1.) : ma la sorveglianza dei dati del CeDAP ?

Come mai l’Istituto Superiore di Sanità ha affidato il delicato compito  di gestire le modalità organizzative dei corsi di accompagnamento al parto a Piera Maghella, (http://www.mipaonline.com/corsi-formazione-alliss-per-25-asl/)   relatrice nel 2010 al “Summit della Nascita” a Damanhur La Nascita Summit Mondiale Damanhur , fondatrice di MIPA srl  , società che fa corsi di parto naturale e tantissime altre attività imprenditoriali http://www.mipaonline.com/mipa-negozio-online/ ? come mai a detta di tutte le donne che partecipano ai  corsi di preparazione alla nascita NON si fa MAI cenno a possibili complicanze del parto? Come mai si contravviene alle direttive Europee del 2015 sulla Sicurezza del Paziente Europa linee di indirizzo maggio2015 che insistono con gli Stati Membri sull’importanza della Informazione al paziente e sull’importanza dell’alta formazione al personale sanitario? Chi politicamente appoggia un’anticultura eco sociale che è totalmente in contrasto con gli standard di prevenzione dei rischi? chi sostiene associazioni con interessi economici nel parto naturale e che vendono corsi , gadget  chiedendo   sostegno economico alle regioni? 

Conclusioni:

1.I dati epidemiologici e statistici derivanti dagli attuali strumenti informativi sul parto, puerperio, neonato NON sono attendibili. Il mancato controllo nel tempo dei fattori di rischio ha esponenzialmente esasperato la medicina difensiva Interrogazione Pierpaolo Vargiu su CEDAP ottobre 2014.

2.Molte associazioni che propagandano il parto naturale e l’autodeterminazione della donna su luoghi e modi del parto sono associazioni che perseguono solo i propri fini di lucro.

3.Alla gestante non vengono fornite le informazioni corrette; infatti con il pretesto della “naturalità”, della medicina sociale, dell’autodeterminazione e dell’empowerment, alla donna viene prospettato solo una parte ben camuffata del percorso nascita e del travaglio – parto, fornendole una informazione NON corretta e contravvenendo anche alle Linee di Indirizzo Europee sulla Sicurezza del Paziente Europa linee di indirizzo maggio2015, lasciando che esse scoprano la verità solo durante il parto.

4.Ciò è reso ancora più grave dal fatto che ne siano coinvolte figure “istituzionali “, che da anni sono in possesso di strumenti informativi e dati insufficienti, distorti, falsi che NON hanno permesso una corretta programmazione sanitaria.

5.Il personale sanitario, come è ampiamente dimostrato dai blog, dai siti web, riporta accuse gratuite fatte al disegno di Legge e NON ha interesse ad un’alta formazione, anche qui contravvenendo alle Linee di indirizzo Europa linee di indirizzo maggio2015.

6.al personale sanitario troppo spesso pertanto NON interessa la sicurezza del paziente.

Il fatto che il parto sia un evento naturale e non sia una malattia, obbligil personale sanitario a far sì che tutto debba essere fatto affinché permanga una condizione di fisiologia della donna e  il personale sanitario deve ammettere i propri limiti formativi , deve dare alla donna una corretta informazione, sui rischi del parto naturale e deve compilare correttamente la cartella clinica, il partogramma e  il CeDAP.

7.Ogni donna deve avere un parto etico e sicuro.

Nei confronti dei denigratori del baby birth  sono già stati presentati numerosi esposti alle competenti autorità; appare fin troppo ovvio che laddove non si arriva a confutare con argomentazioni scientifiche , si contesta con il dileggio, l’attacco gratuito alla persona. Sono questi segni sintomatici di povertà culturale, scientifica e professionale dei molti che del parto fanno mercanteggiamento e business…

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